martedì 6 dicembre 2011

Gli stipendi dei parlamentari sono un falso problema.

In questo periodo di crisi nascono su Facebook svariati gruppi per la riduzione degli stipendi dei parlamentari italiani sublimando quello che da anni è sempre stato un sentire comune da parte della popolazione cioè che siano la causa dello "spreco".

Tralasciando il fatto che sono gli stipendi più alti d'Europa con 144mila euro netti, distanziando di circa 40mila euro l'anno i nostri vicini austriaci, il totale di quello che viene speso dallo stato per i loro stipendi ammonta a circa 136.080.000€ che è il 0.54% dell'attuale manovra di Monti da circa 25milardi di euro, quindi rispetto ai numeri in gioco e al nostro debito pubblico, che ammonta a 1901miliardi di euro, sono ben poca cosa.
Non fraintendetemi, secondo me andrebbero ridotti e riallineati con la media europea, ma urlare allo scandalo proponendo l'irrealizzabile soluzione di far "lavorare" i parlamentari gratis è un atteggiamento che non porta da nessuna parte.

Sarebbe poi una soluzione adatta solo a distrarre le masse così come è uno specchietto per le allodole la rinuncia da parte del nostro nuovo Primo Ministro Monti dello stipendio da ministro dell'Economia e di quello da Primo Ministro, perchè casualmente non rinuncia al vitalizio da Senatore a vita.

La politica costa e da noi costa più che negli altri stati d'Europa. Le spese della Camera dei Deputati  ammontano a circa 1miliardo di Euro (pari al 4% della manovra correttiva di Monti) e quelle del Senato sono simili e racchiudono voci di spesa assurde come 6 milioni per la ristorazione, ma anche l'affitto dei palazzi per gli uffici degli onorevoli a 25milioni l'anno. Purtroppo noi ci lasciamo distrarre dagli stipendi o dal fatto che pagano poco il pranzo o il barbiere e ci perdiamo i veri sprechi come i rimborsi elettorali, per un totale di 3euro a voto cioè il triplo rispetto alla Francia, o i 4600 dipendenti della Presidenza del Consiglio cioè 4 volte quelli del Cabinet Office britannico.

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