La quattro azioni benefiche sono: elargire doni (dana), parlare in modo amichevole (priya-akhyana), prendersi cura degli altri (artha-carya) e essere compassionevoli (samana-arthata).
Elargire doni non significa soltanto donare senza attendersi nulla in cambio, nemmeno la gratitudine, ma significa anche non elemosinare favori, non desiderare le cose degli altri e non essere avidi.
"Se comprendiamo il reale significato del donare capiremo che anche avere responsabilità sociali e operare per il bene comune è elargire doni. Anche l'attività politica e le attività lavorative sono di per sè un donare." Shobogenzo, Dogen ed. Pisani
Parole amichevoli significa parlare con gli altri in modo da averne cura, parlare sinceramente, elogiare le virtù del nostro interlocutore e avere compassione per le virtù che non possiede. Essere amichevoli anche con chi ci è ostile è fondamentale per realizzare questa azione benefica.
Prendersi cura degli altri significa prendersi cura di tutti, senza guardare la nazionalità o la condizione sociale, aiutandoli pensando a come sviluppare il loro merito.
Essere compassionevoli vuol dire mettersi nei panni degli altri e capirli. Immedesimarsi negli altri permette di capire la loro condizione e di perdonare le loro mancanze. Questo non vuol dire non punire i comportamenti sbagliati, ma quando capita non bisogna farlo con odio ma solo per permettere all'altro di capire e di progredire.
La quattro azioni si fondono e si completano una con l'altra e pur rendendomi conto che è una semplificanzione esagerata il video che segue può essere un tentativo per riassumerle e per renderne visibili in modo grossolano gli effetti.
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